martedì 3 giugno 2014

Buongiorno ai vabbè

Buongiorno ai vabbè.
A quelli detti di prima mattina.
A chi apre gli occhi, legge un messaggio e alza le spalle.
A chi è il primo pensiero che gli viene in mente.
A chi usa un vabbè che sa un po' di "non ho più parole".
A chi sa che le parole non sono mai abbastanza.
A chi sa che è la sua parola jolly.
A chi rimane anche senza quelli.
A chi ne ha troppi e non sa che farsene.
A chi, invece, sa bene... dove piazzarli e a chi dirli.
A chi ci racchiude un "fai come ti pare".
A chi ci vede sotto una gelosia.
A chi non è gelosia, è puro fastidio.
Buongiorno a chi rimane perplesso.
A chi non si stupisce più.
A chi ogni volta crede di non farlo ma poi accade sempre il peggio del peggio.
A chi lo sa che non c'è mai fine al peggio.
A chi da quello ne tira fuori il meglio.
A chi è stanco di dire che è tutta esperienza.
A chi vorrebbe smettere di riempirsi la vita di se, mah, vabbè, però, forse.
A chi vorrebbe una decisione.
A chi vorrebbe sentirsi dire le cose in modo chiaro e limpido.
A chi non si accontenta più di supposizioni.
A chi, tanto lo sa, che più lo vorrebbe e meno accadrà.

 Rugiada

Nessun commento:

Posta un commento